Il Counseling è un intervento professionale di breve durata che tende ad attivare un cambiamento nella persona che si trova in un momento di difficoltà o in una situazione di disagio non patologica. Mi riferisco ad esempio, alla necessità di prendere una decisione o di migliorare i rapporti interpersonali (tra coppie, genitori - figli ..) o ancora di gestire una crisi. Dunque gli ambiti di intervento del Counseling sono gli stessi della vita quotidiana: famiglia, scuola, lavoro.
La paternità del
Counseling è da attribuire a Carl
Rogers, che negli anni '50, elaborò la Teoria
centrata sul cliente, focalizzata sul diritto dello stesso ad
autodeterminarsi. Si tratta di un approccio
olistico, in quanto si considera la persona nella sua totalità di mente,
corpo e spirito e dunque si lavora sulla sua "parte sana". Proprio
per questo motivo C. Rogers utilizzò il termine "Cliente"
piuttosto che "Paziente", (fu il primo in questo) per il semplice
motivo che il Counselor lavora sulla parte sana (portandola alla luce e
rafforzandola, cioè dandone consapevolezza al cliente) e non sulla malattia
della persona.
Il
lavoro di Counseling è mirato a fare emergere la
consapevolezza nel singolo individuo/gruppo dei conflitti o dei disagi
emotivi che compromettono l’espressione piena e creativa dell’esistenza.
lI
Counselor è un professionista che offre percorsi di crescita personale che
non riguardano necessariamente disagi o problemi, ma che individuano un
percorso di auto-conoscenza e auto-consapevolezza della persona.
lI
Counselor favorisce lo sviluppo e l’utilizzazione delle potenzialità
del cliente, aiutandolo a superare quei problemi che gli impediscono di
esprimersi pienamente e liberamente nel mondo. Questo può avvenire in ogni tipo
di contesto. Come, ad esempio, nel settore scolastico, aziendale, familiare, di
comunità oppure privato.
Tra
i compiti del Counselor vi è lo sviluppo e la scoperta di capacità già insite
nel cliente o lo sblocco di un determinato disagio nato da difficoltà
relazionali che possono impedire la libera espressione individuale. Dunque il
lavoro di Counseling può essere definito come l’attivazione di risorse o
processo di empowerment a singoli individui o a gruppi, favorendo perciò lo
sviluppo e l’utilizzazione delle potenzialità del cliente.
Egli,
in un contesto operativo, è capace di sostenere in modo adeguato la relazione
con un interlocutore che manifesta temi personali emotivamente significativi.
Il Counselor non usa diagnosi, non prescrive cure o rimedi e
soprattutto non promette guarigioni e non deve essere confuso con una figura
sanitaria in quanto il lavoro del Counselor non prevede attività di natura
clinico-sanitaria.
Il
Counseling è un modo per facilitare le scelte e i cambiamenti o anche per
ridurre la confusione. “Non so che strada prendere, cosa fare, cosa è meglio
per me!” sono le frasi più frequenti in apertura della seduta.
Il Counselor, quale
professionista dell'aiuto, è un esperto di comunicazione interpersonale in
quanto deve essere in grado di instaurare insieme al cliente una relazione d'aiuto. Tale relazione è il cuore del
Counseling e fungerà da strumento principale per il sostegno del
cliente nel suo percorso di cambiamento, aiutandolo a scoprire potenzialità
nascoste o inespresse e ad utilizzarle per la "soluzione" del
problema.
Il termine Counselor
deriva dal latino "con-sulo" che letteralmente significa
"sollevare insieme"; quindi contrariamente a ciò che si potrebbe
pensare, il Counselor non da nè consigli nè tantomeno soluzioni, ma aiuta la persona ad aiutarsi (sollevarsi metaforicamente dalla
caduta) e cioè ad intraprendere un percorso di consapevolezza dei blocchi che
si dovranno sciogliere per vivere una vita più felice.
Dunque il Counselor dà
l'opportunità al cliente di esplorare, scoprire e chiarire modi di vivere
più fruttuosi, mirati a raggiungere un elevato stato di Ben-essere. Con questo termine non intendiamo
la semplice "assenza di malattia", ma la presenza di gioia interiore che scaturisce dall'equilibrio,
l'armonia e l'integrazione delle sfere che costituiscono la persona:
mente-corpo-spirito. Inoltre la persona non è identificata con il problema, ma essa
è considerata un individuo che deve affrontare una situazione problematica e
non riesce a farlo da solo.
Dunque, sorge naturale
una domanda: perchè da soli non si riesce ad attivare il cambiamento necessario
a superare le situazioni problematiche? La risposta è semplice: è l'ego che frena il cambiamento perchè
temendo le incognite (insicurezze), rimane ancorato alle certezze. L 'ego
dunque non permette di vivere pienamente ed è un forte ostacolo al cambiamento (es. quando una donna non riesce a
lasciare chi la fa soffrire, o chi non riesce a mettersi a dieta o fare sport
per la propria salute...).
In conclusione,
solamente un percorso di consapevolezza con un professionista può aiutare la
persona in difficoltà a produrre un cambiamento.